preti e re

in ogni epoca, ipocriti chiamati preti hanno posto corone sulle teste di ladri chiamati re – Robert Green Ingersoll

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dimettersi: Italia vs USA

il governatore si è dimesso.

“Chiedo scusa a tutti i cittadini di New York che hanno creduto in me e alla mia famiglia, che mi è stata vicina finora” ha detto Spitzer. “Ho sbagliato, mi dispiace di avervi deluso ma credo che ogni figura pubblica debba pagare le conseguenze delle sue azioni”. “Provo profondo rimorso”, ha aggiunto, “sono umano e ho sbagliato. La lezione che si può trarre è quella di cercare di migliorare e farò di tutto per farlo” (da repubblica.it)

che cosa può essere accaduto di tanto grave da far dimettere il governatore dello stato di New York?

rifiuti che sommergono la grande mela?

beccato a incassare e distribuire mazzette?

sotto processo per qualche reato di corruzione?

ma signori!

no…

Secondo quanto rivelato dal New York Times, a incastrare il politico sarebbe un’intercettazione telefonica dell’Fbi, durante la quale si sente il governatore di New York organizzare un incontro con una squillo ‘di lusso’ nella stanza 871 dell’hotel “Mayflower” di Washington il 13 febbraio scorso. (sempre da repubblica.it).

non scherziamo.

il governatore dello stato di New York, grande elettore di Hillary Clinton, alla vigilia della grande scelta per il presidente degli Stati Uniti (non quello del Lussemburgo, con tutto il rispetto, degli Stati Uniti…) si dimette. se ne va. non cerca scuse. “ho sbagliato”. non invoca punizioni per la “stampa comunista”, non dice che risponderà “alla sua coscienza” non prova a cambiare le leggi per ottenere prescrizioni o assoluzioni ad personam.

vogliamo volar basso? ricordate Cosimo Mele (ex Udc, il partito di Casini)?

quando beccarono Cosimo Mele con una signora a fare sesso droga e rock&rol Cesa (Udc) propose di istituire una  indennità parlamentare contro le tentazioni.

certo… l´america è uno strano posto, dove puoi mentire sull’Iraq ma non su una fellatio extraconiugale.

in ogni caso credo che piú di un governatore italiano dovrebbe dare un´occhiatina a quello che succede oltreoceano…

fonte: il governatore e lo scandalo

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Affideresti un paese ad un uomo così ?

L’uso che Biagi, Santoro, … come si chiama quell’altro … Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga.

Silvio Berlusconi, 18 aprile 2002

 

Il presidente del Consiglio non trova niente di meglio che segnalare tre biechi individui: Santoro, Luttazzi e il sottoscritto. Quale sarebbe il reato? […] Poi il presidente Berlusconi, siccome non intravede nei tre biechi personaggi pentimento e redenzione, lascerebbe intendere che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente, dia disposizioni di procedere perché la mia età e il senso di rispetto che ho verso me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri […]. Sono ancora convinto che perfino in questa azienda (che come giustamente ricorda è di tutti, e quindi vorrà sentire tutte le opinioni) ci sia ancora spazio per la libertà di stampa; sta scritto nella Costituzione. Lavoro qui in Rai dal 1961, ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto […]. Cari telespettatori, questa potrebbe essere l’ultima puntata del Fatto. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci.

Enzo Biagi, 18 aprile 2002

15 feb 22:04

Berlusconi: Enzo Biagi se ne andò dalla Rai per avere la liquidazione

ROMA – Silvio Berlusconi nega di essere la causa dell’addio di Enzo Biagi alla Rai. ”Mi sono battuto perche’ Biagi non lasciasse la televisione, – ha dichiarato il Cavaliere nel corso della trasmissione Rai Tv7 – ma alla fine prevalse in Biagi il desiderio di poter essere liquidato con un compenso molto elevato”. (Agr)

fonte: Analisi ragionata della stupidità umana

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ricordiamoci che per Rutelli è giusta la galera per chi scarica

un anno fa l’associazione dei consumatori Altroconsumo ha chiesto a Francesco Rutelli il suo parere sulla normativa italiana sul peer to peer.

La normativa prevede sanzioni di tipo penale.

Secondo Rutelli, il mantenimento del penale per chi abusa dei sistemi di sharing è sacrosanto.

Nella lettera (qui in PDF), il Ministro spiega che oltre ai diritti dei consumatori vanno anche tutelati altri diritti. “Tali sono da considerare – scrive – gli interessi degli autori e degli editori, per i quali il diritto d’autore riconosce la giusta remunerazione del proprio lavoro, l’opera d’ingegno”.

E’ giusto che ci si ricordi di queste prese di posizione, perché quando saremo nella merda sino al collo ci interrogheremo su come ci siamo arrivati e per colpa di chi….

…oppure saremo in grado di evitare di sprofondare e ci ricorderemo di queste persone come ci ricordiamo dei compagni coglioni che abbiamo avuto da piccoli a scuola…

l’articolo di un anno fa è su Punto Informatico

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i giornali italiani sono carta igienica

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Il massacro dei tibetani è sulle prime pagine dei più importanti giornali del mondo libero. Da noi è un po’ meno presente. Questione di priorità. In Italia l’informazione è serva, ma in modo comico, surreale, cialtronesco. Gli articoli sono palle colorate lanciate in aria dai clown dell’informazione assunti come direttori di giornali.
Il Corriere della Sera di ieri. Prima pagina. Foto centrale con “Vieira fa gol per Mancini” , 12 cm x 14,5, e sulla destra un titolo “Marina fa l’elogio di Luxuria, 2 cm x 11,5. In alto a destra un richiamo al Dalai Lama, 5 cm x 5,5 titolo e inizio articolo compresi e subito sotto un lancio dell’intervista a Andrè Glucksmann “Boicottare i Giochi non serve a nulla”, 6,5 cm x 5,5: un centimetro più del Dalai Lama.
Il lettore che ripone la sua fiducia in Paolo Mieli e nel “salotto buono” del Corriere si inoltra a questo punto nella lettura delle pagine interne. Cerca, come è naturale, la notizia del giorno. Tibet, Lhasa, Dalai Lama, Cina, Giochi Olimpici. Pagina 2 e 3 sono dedicate alle amministrative in Francia. Certo, sono importanti, ma il Tibet? Sfogliamo. A pagina 5, dopo la pubblicità, c’è una foto di Testa d’Asfalto, 13 cm x 13,5, sotto il titolo “Protesta sulle pensioni, Berlusconi frena”, 28,5 cm x 1,5. Andiamo avanti. Pagina 6 è dedicata a “La cura Air France all’esame del governo”, titolo da 29,5 cm x 1 e due foto 2 cm x 2 della coppia Formigoni – D’Alema con le loro dichiarazioni in box virgolettati da 7 cm x 2.
Dopo le fondamentali opinioni dei nostri statisti Lhasa può sempre attendere. Doppia pagina 8/9 sul servizio “Emergenza imballaggi”, titolo monstre 24,5 cm x 2,5 e una foto con gli ortaggi di stagione 37 cm x 24. Pagina 10 e 11 a questo punto non ci deludono. Della repressione cinese ancora non c’è una riga, ma le interviste riportate sono fondamentali. Titoli: “Veltroni sfida il Cavaliere. Siete voi che copiate” 17 cm x 3, “Capotondi: non corro, vorrei Silvio e Walter insieme” 26 cm x 1, “Mussi, il trapianto e la politica. Mi ha salvato mia moglie”, 17 cm x 3. E’ presente in una colonna personale di 33 cm x 4 anche l’immancabile monito dal Colle “Napolitano: politica urlata un danno alle istituzioni”.
Sfinito, anche il più accanito lettore di Romano e Severgnini non si aspetta più nulla sul Dalai Lama e, infatti, lo accolgono a pagina 12 la pubblicità e a pagina 13 a famiglia Berlusconi, mezza pagina a testa per il papà Silvio e la figlia Marina. In alto: “Berlusconi: urne, c’è il rischio di brogli”, 25 cm x 1,5 e, sopra il titolo, “Per vigilare sulle elezioni ci sarà l’esercito dei difensori della libertà. E ricorda la prima fidanzata” 23 cm x 0,5. Sotto: “Marina a sorpresa: mi piace Luxuria è preparata e spiritosa” 9,5 cm x 4. Le foto del papà con folla adorante, 26, 5 cm x 7,5, e della figlia, 15 cm x 9,5, completano la pagina. Ma non bisogna mai disperare. Infatti, a pagina 14 c’è il Tibet con il titolo su due righe “In Tibet genocidio culturale. Ma no al boicottaggio dei Giochi” 21, 5 cm x 3 e a pagina 15, a fronte l’intervista a Glucksmann “Disertare Pechino? Così non serve” 20,5 cm x 1,5. Il messaggio di pagina 14 e 15 è quello di non disertare i Giochi. La libertà del Tibet può attendere.
Per curiosità ho confrontato il Corriere con il Financial Times di ieri.

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Foto centrale della prima pagina con la protesta dei monaci 21,5 cm x 11,5, titolo “Chinese seal off Tibetan capital” 3,5 cm x 3, 5. Subito a pagina 2 un articolo su Lhasa, titolo “Tibetans’ grievances with Beijing spill over violence” 11 cm x 3,5, foto di un tibetano in esilio 17 cm x 7,5. Leggete con il righello.

fonte: Beppe Grillo

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V2-day

Vday

mi sono iscritto alla marcia telematica per il V2-day

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è morto il papa

E’ morto il “Papa” ma non si tratta di Benedetto XVI. Joseph Alois Ratzinger è il Papa di un’altra mafia, diversa da quella del defunto. Il defunto è Michele Greco, uno dei capi storici di Cosa Nostra, morto in carcere.

Pur mantenendo le proprie peculiarità, le due mafie hanno dei punti in comune.

Come si evince dal video, vogliono entrambe la “pace“. Greco ne vuole una giudiziaria, il Papa vorrebbe una pace terrena (è un pacifista) e auspica per tutti i fedeli quella eterna.

Un’altra cosa in comune è che le due mafie vorrebbero mettere sotto tutela l’umanità in cambio di certe garanzie. Cosa Nostra chiede il pizzo alle imprese, l’asservimento dei politici, degli intellettuali e il silenzio dei cittadini e offre protezione: cioè chi si piega non rischia di rimetterci la pelle. La Chiesa chiede il rispetto dei suoi dogmi e in cambio garantisce la vita eterna, quella del Paradiso in presenza del buon Dio.

Entrambe sono mondi dominati dal maschio. La donna non ha praticamente diritti perché la gestione delle cose è “cosa da uomini“. Entrambi non vedono di buon occhio i gay e le lesbiche.

Entrambe, quando arriva il momento del giudizio, mettono in ginocchio il giudicato. La Chiesa per fargli confessare i peccati, Cosa Nostra per incaprettarlo.

Entrambe spesso sfuggono alle leggi dello Stato. La mafia perché le leggi sono il suo unico vero nemico, il clero sfugge per potere gestire a modo suo gli scandali finanziari e sessuali dei suoi componenti.

Entrambe vivono in mezzo a noi e si confondono nella folla. I mafiosi sono irriconoscibili ed insospettabili. I preti invece, prima si potevano riconoscere dalla loro toga nera. Ora sono spesso in borghese, insospettabili pure loro. Già, chissà perché.

fonte:  le mafie: entrambe

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Berlusconi: Ciarrapico ci serve per vincere

Ciarrapico è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione[1], ridotti in cassazione a 3 anni[2], per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Il 18 marzo 1993 è stato spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entrato a Regina Coeli il 21 marzo, il 24 aprile dello stesso anno gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.
L’11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.

Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo[3]. Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in “detenzione domiciliare” per motivi di salute[4]. La condanna è stata confermata dalla Cassazione[5]. Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.

per vincere Berlusconi ha bisogno di un uomo che è stato condannato più volte e per più reati e che il carcere l’ha evitato senza nemmeno ricorrere a leggi ad personam come la salva-Previti, bensì per la sua età avanzata

per il nostro futuro è necessario che questo vecchio fascista e delinquente più volte condannato, che è così cachiello (cosa comune tra i fascisti) che preferisce cambiare di continuo la propria residenza pur di non risarcire i danni per cui è stato condannato…

questo vecchio fascista serve all’italia (e lo scrivo minuscolo perché la maiuscola deve mostrare di meritatarla) perché è proprietario di varie testate giornalistiche

che dire allora se non evviva il duce? Silvio o Benito che sia sempre e comunque evviva il duce

le informazioni su Giuseppe Ciarrapico le ho prese da Wikipedia

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il ghetto di Varsavia come Gaza

DI STEVE HUTCHESON
Arab News

La scorsa settimana ho visto la foto di un padre che teneva il suo bambino di sei mesi. Il volto del padre era privo di espressione; il bambino nelle sue braccia era morto. Il nome del bambino era Mohammed Al-Borai; assieme a diversi altri era stato ucciso nello scoppio di un proiettile sparato indiscriminatamente da un cannone israeliano nelle aree densamente popolate di Gaza.

Vi erano altre foto, una di un gruppo di ragazzini che tenevano fiori che stavano attorno al corpo tempestato di colpi e macchiato di sangue del bambino. Quella mi ha colpito come la più straziante. Ho avuto delle discussioni sulla causa degli attentati suicidi tra i palestinesi e sarà questa immagine più di ogni altra che mi interesserà al massimo. Nelle loro menti il bambino morto avrà più impatto sul loro futuro che qualsiasi altra cosa si possa dire loro.

E’ stato allora che ho iniziato a meditare forse più completamente la condizione dei palestinesi oggi ed i paralleli nella storia degli ebrei che portò al loro esodo di massa dai loro paesi per emigrare nella terra che all’epoca era conosciuta come Palestina.

Il Ghetto di Varsavia durante l’Olocausto ebraico detiene un significato speciale per gli ebrei europei. Era un luogo di oppressione ed il sentiero per la morte finale di migliaia della loro popolazione che è diventato simbolico della loro lotta per il riconoscimento. Tuttavia ciò che trascurano di riconoscere come loro discendenti che continuano di fronte all’opposizione con il loro tipo di idealismo ebraico e sionista è il parallelo stabilito di condizioni che ora impongono al popolo arabo della Palestina.

I nazisti rastrellarono gli ebrei della Polonia e li acquartierarono in una piccola area di Varsavia, costruendo una barricata attorno al perimetro per impedire loro di andarsene. In questo modo anche gli israeliani attraverso il conflitto e la forza hanno spinto molti degli abitanti arabi fuori da Israele in una enclave che ora ha una densità di popolazione di 4.200 persone per kmq, che è 14 volte quella della circostante area di Israele che ha 360 persone per kmq.

I nazisti privarono gli abitanti del ghetto di cibo e rifornimenti essenziali. Allo stesso modo il governo israeliano ha fermato il flusso di merci agli 1,4 milioni di abitanti di Gaza limitando i convogli di rifornimenti ad un mero gocciolamento.

I nazisti ridussero l’assunzione media di calorie degli abitanti ebrei del ghetto a 241 calorie al giorno. Così anche gli israeliani hanno ridotto l’assunzione di calorie dei palestinesi a Gaza. Secondo un rapporto dell’ONU, attualmente è al 61% de fabbisogno medi giornalieri.

I nazisti restrinsero i servizi pubblici come l’acqua e l’elettricità Così pure ha fatto il governo israeliano.

I nazisti limitarono l’adeguata assistenza sanitaria per gli abitanti. Gli israeliani limitano l’assistenza sanitaria a Gaza restringendo le forniture sanitarie all’interno o la cura dei casi che è necessario sia fatta all’esterno.

Gli abitanti ebrei attraverso lo ZZB e lo ZOB resistettero, sebbene troppo tardi, all’oppressione da parte dei nazisti e la loro ribellione fu schiacciata brutalmente senza preoccupazione per chi fosse in mezzo. Così anche i palestinesi di Gaza attraverso le loro organizzazioni di resistenza, in particolare Hamas, si sono ribellati contro i loro oppressori e così anche gli israeliani utilizzano tutti i mezzi disponibili per schiacciare la ribellione senza preoccuparsi di chi sta in mezzo o di chi mutilano od uccidono nel farlo.

I nazisti distrussero la struttura del ghetto radendolo al suolo in una ampia ricerca per sbaragliare la resistenza alla loro oppressione.
Gli israeliani abbattono indiscriminatamente edifici e le infrastrutture di Gaza in una ricerca per scacciare la resistenza alla loro oppressione. I nazisti assegnarono agli ebrei una condizione inferiore rispetto a tutti gli altri abitanti privandoli dei loro diritti di cittadini ed anche di esseri umani. Israele assegna ai profughi tenuti a Gaza una condizione minore di quella data agli ebrei universalmente e priva i palestinesi del loro diritto di ritornare alle loro terre di un tempo.

I nazisti utilizzarono qualsiasi mezzo a loro disposizione per spezzare la volontà degli abitanti ebrei del ghetto. Gli israeliani fanno la stessa cosa; utilizzano qualsiasi mezzo a loro disposizione per spezzare la volontà dei palestinesi.

I nazisti uccidevano indiscriminatamente gli abitanti ebrei del ghetto. Gli israeliani non uccidono indiscriminatamente gli abitanti nell’imporre il loro controllo su Gaza?

Gli ebrei di Israele ed altrove hanno del tutto ragione di protestare per la disumanità dei nazisti nel trattamento verso di loro ed obbligare il mondo a non permettere che la stessa situazione accada di nuovo.
I palestinesi protestano per la disumanità del trattamento degli israeliani, tuttavia, con una bizzarra distorsione degli eventi, il mondo permette ancora che l’oppressione avvenga e continui.

Fu dopo che gli ebrei del ghetto erano stati in gran parte uccisi o trasferiti che il mondo ne prese le parti e si sentì colpevole di non avere agito più in fretta.

Con l’immagine di Mohammed Al-Borai nella mente mi chiedo quando il mondo prenderà posizione e dirà: Quando è troppo è troppo, non vi sarà una replica del Ghetto di Varsavia e particolarmente quando gli esecutori sono coloro che hanno sofferto di più per questo comportamento.

Vi è un fondamentale conflitto di disumanità che accade al popolo palestinese di Gaza che il mondo ignora deliberatamente. Una disumanità che fu inflitta dai nazisti agli ebrei nel Ghetto di Varsavia ed ora più che mai eguaglia strettamente quella che loro stanno infliggendo al popolo di Gaza. Hanno imparato una dura lezione ma non è stata una lezione ben appresa. E’ stato dato loro il potere di praticare l’umanità ma invece hanno deciso che tratteranno gli affari dei palestinesi nello stesso modo disumano nel quale i nazisti hanno trattato loro.

Un monumento futuro conterrà senza dubbio le foto di Mohammed Al-Borai nella braccia di suo padre ed il mondo condannerà l’ingiustizia.

Versione originale:

Steve Hutcheson
Fonte:www.arabnews.com
Link: http://www.arabnews.com/?page=7&section=0&article=107394&d=2&m=3&y=2008
2.03.08

Versione italiana:

Steve Hutcheson ha lavorato per diversi anni nella ripresa da crisi in Kosovo, Afghanistan ed Indonesia ed ora è di stanza in Thailandia. Può contattarsi a: steve50@mail.com

Fonte: http://freebooter.interfree.it/
4.03.08

Traduzione a cura di FREEBOOTER

fonte: ComeDonChisciotte

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per la difesa dei valori cattolici

Sandra Lonardo: ‘Che tipo di incontro avete avuto (con Luigi Annunziata, direttore generale dell’Asl di Caserta, ndr)?’.

Carlo Camilleri: ‘Mi ha detto: ma perché ce l’hanno tutti con me? Io sono stato sempre a disposizione’.

Lonardo: ‘Allora ti dice cazzate, perché non è vero. È stato a disposizione di altri, certamente non di noi, ma tu che gli hai detto: non ti preoccupare che mo’ parlo io con Clemente e metto tutto a posto?’.

Camilleri: ‘No, assolutamente, come faccio io a parlare con Clemente e mettere tutto a posto?’.

Lonardo: ‘Assolutamente no, che ti ha chiesto lui?’.

Camilleri: ‘Facciamo questo incontro’.

Lonardo: ‘Allora, per quanto mi riguarda, lui è un uomo morto. E lo è anche per mio marito, quindi per cortesia tenetevene alla larga. Incontra pure chi vuoi dal punto di vista professionale ma dal punto di vista politico le cose passano attraverso di noi, perché essere presi per i fondelli da questa gente… se lo possono scordare’…”

(telefonata intercettata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere fra Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella e il consuocero, ingegner Carlo Camilleri, imprenditore ed ex segretario provinciale dell’Udeur, 2007).

“Credo che anche questo sia l’amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica. Basta vedere quello che è successo al Papa per capire cosa sta succedendo ai cattolici. Ne vogliamo parlare?” (Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio regionale della Campania, dagli arresti domiciliari, Repubblica.it, 16 gennaio 2008).

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