come ottenere ragione

Quando ci si accorge che l’avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall’oggetto della contesa (dato che in quella sede si ha partita persa) al contendere e si attacchi in qualche modo la sua persona – Arthur Schopenhauer – sull’arte di ottenere ragione

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Il mondo è bello perchè è avariato (parte 2)

Iowa State University, lezione di macroeconomia (Master)

Abbiamo appena finito di dibattere sulla “crescita” economica, abbiamo discusso su quali politiche appaiono le migliori, quali da evitare… ecc.

In classe molte persone sono diffidenti riguardo la Banca Mondiale o il Fondo Monetario Internazionale etc.

Il corso è composto da gente di ogni estrazione sociale e proveniente da tutto il mondo (in senso letterale).  Vi sono europei, asiatici, americani, ricchi, meno ricchi e poverissimi. Vi è anche una collega di corso, americana, di facoltosa famiglia, nota per le sue idee pacifiche del tipo “aiutiamo i poveri” … viva l’emancipazione delle donne… non siamo razzisti…. ed altro di questo genere…

La docente, al termine della discussione ci dice: “sono rimasta colpita dal vostro pensiero negativo riguardo le organizzazioni mondiali e così… vi voglio provocare con una domanda. Come risolvereste l’attuale situazione della Somalia dove non vi è più un Governo, né istituzioni, … insomma… dove c’è tutto da fare?”

La mia collega vuole subito prendere la parola…. impazientemente…

La docente le concede di rispondere per prima e lei cosa dice???

“Beh, secondo in questa situazione … l’America dovrebbe andare in Somalia e colonizzarla!”.

…..

Non continuo nel descrivere lo sgomento del resto della classe.

Morale: negli USA il nazionalismo, la voglia di risolvere con conflitti armati ogni situazione, l’arroganza di sentirsi eletti, superiori… è ormai radicata in ognuno, anche nelle persone che cercano di sembrare più agnellini degli altri.

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Italy in … 4 indexes!

Describe the current macroeconomic state of Italy using only four attributes seems a very hard challenge, but also a good way to establish “priority” in my Country. If an index is indispensable to describe the state of a Country, probably it means that it is full of information, or that it measures a very important characteristic of the Country, or both.

I tried to use the following four attributes[1] to describe the “good” and “bad” Italy, and most important, to suggest some key-problems that needed to be solved:

1. Real GDP:

Very important to convey the idea that Italy is one of the richest and most developed Countries. IMF, World Bank and CIA World Factbook agree that Italy ranks 7th by GDP.

This feature is important to understand that Italy has great opportunity to organize in the best way its society: richness means possibility to plan the future!

2. Corruption Perception Index (CPI) and Views of Corruption in the Future (VCF) :

( sources: http://www.transparency.org/policy_research/surveys_indices/cpi/2007; and http://www.transparency.org/content/download/27256/410704/file/GCB_2007_report_en_02-12-2007.pdf )

Useful to understand one of the biggest problems in Italy and the “perceived” trend of this phenomena. The CPI in 2007 ranked Italy 41th, one of the lowest position among developed Countries; the VCF show that 61%[2] of people in Italy think that in the next three years Country/Territory corruption will increase.

This is a point of weakness. A far-seeing policy maker should focus his efforts also in fighting this increasing phenomena.

3. Life expectancy :

This index could be considered a good summary of a lot of information: diffusion of diseases (due to contagious illnesses, bad/good hygiene, pollution, ecc.), efficacy and accessibility to public/private health (so, in some way, also social welfare), ecc.

Italy ranks 13th in World rank for life expectancy. Our life expectancy in 2007 was 79.94, one of the highest value among developed and richest Countries[3].

This is a point of strengthens that a policy maker should try to preserve. People looks carefully to their health and life expectancy.

4. Median age of population :

Italian population is one of the oldest in the World! Italy ranked 4th in 2008[4], with an average age of its population equal to 42.50.

An old population means higher social costs (e.g. for sanity), lower labor force and other related problems. For instance, one of the aspect that a policy maker should pay attention in this case is to plan policies to induce immigration.

Other aspects are important, but surely less than the four mentioned before. A curiosity: Italy is 14th in the rank of most livable places[5]!


[1] Sometimes I reported numerical value to give a better understanding of why I think that the index is important.

[2] Similarly, in USA this value is 59%, but actually USA ranks 20th for CPI.

[3] In USA life expectancy is 78.00, and the Country ranks only 41th.

[4] Source: CIA World Factbook 2008

[5] http://www.photius.com/rankings/greenest_countries_2008.html

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si deve guarire dall'omosessualità

fonte:

http://it.youtube.com/watch?v=amwSqWWsE4c

www.unaltracittaunaltromondo.it

http://www.saveriotommasi.it/video/inchieste/guarire-si-deve/

grazie Paolo per la segnalazione

AGGIORNAMENTO: il video è stato rimosso da YouTUBE, per fortuna esistono altri servizi dove poter pubblicare i propri video

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Il mondo è bello (?) perchè è … (a)vari(at)o !!

Iowa State University.  5 Settembre 2008. Ore 9:30

Lezione del corso 101 (Microeconomia per undergraduate)

Il Prof. sta spiegando la frontiera delle possibilità produttive, asserendo che dato un set di input, si possono scegliere differenti combinazioni di output possibili. Descrive il problema ipotizzano un modello a due beni: civilian goods e militay goods.

A questo punto parte ipotizzando che tutte le risorse sono utilizzate per produrre civilian goods, e quindi non si ha produzione di military goods.

Un ragazzo interviene, fermando la lezione con una “battuta”: “it is a boring world with no military goods!” (trad. “è un mondo noioso senza armamenti“!).

Io rimango letteralmente esterefatto: Lui non stava scherzando!

Ed infatti il Professore, non d’accordo, prende la battuta in modo ironico.

Eppure…una cosa mi ha colpito tanto: la totale naturalità con cui gli americani parlano di guerra…armi…soldi…economia…

Peccato che non hanno provato DAVVERO la guerra in casa. Peccato anche che non riescono ad avere la sensibilità tale da comprendere cosa significa la guerra.

Se questi sono i prossimi laureati, e quindi la classe dirigente degli USA, c’è speranza?

Forse si: per fortuna il loro sistema è visibilmente in declino!

( In questo caso: “mors tua…vita nostra! ” )

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la mia generazione

Lo scopo di questa missiva è quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni ’80 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l’aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia ’90.
Per non aver vissuto direttamente il ’68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo
sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.
Siamo l’ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stati: i primi ad avere tre maestre e non più una, i primi a fare l’esame di stato su tutte le materie con prof. interni ed esterni e i pionieri del 3+2.
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D’Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos’è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l’hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall’Italia, senza sapere molto bene cosa
significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo  imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet  sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e
Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET e  Alla Ricerca dell’Arca Perduta.
Bevevamo il Billy Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball (“con Crystal Ball ci puoi giocare…”), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Voltrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l`Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l’ascensore.

La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.
La generazione che non ricorda l’Italia Mondiale ’82, e che ci viene un riso  smorzato quando ci vogliono dare a bere che l`Italia di quest’anno è la  favorita.
L’ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all’inverosimile per andare in vacanza 15 giorni. L’ultima generazione degli spinelli.
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza   cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo  porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a  prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza
casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.
Non c’erano i cellulari.
Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci  trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l’aceto.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround,  cellulari, computer e Internet, però ce la  spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l`acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si intortavano con i ragazzi che le inseguivano per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo 🙂 :D 😛
Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

grazie Angelo per l’email

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Consiglio di lettura…(non per tutti, ahimè, ma solo per chi VUOLE riflettere!)

Basta solo dirvi che il libro che vi citerò non ha avuto (ovviamente) pubblicità in Italia.

Ho sentito per caso una sola volta su Rai Tre che un certo Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo, ha pubblicato il suo secondo libro.

L’ho comperato dopo mezz’ora su internet.

Ora lo sto leggendo…e lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia d riflettere!

Il ritorno del principe (di Salvatore Lodato e Roberto Scarpinato)

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il papa parla, il papa tace

nella dottrina cattolica è insegnata una preghiera chiamata “atto di dolore“, la quale recita testualmente:

[…] Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia e colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. […]

ogni cattolico credente e praticante quindi confessa a Dio di peccare molto sia con le parole che con il silenzio (in omissioni, cioè non parlare)

Se venissero usati i soldi raccolti dalla chiesa per pagare la festa di compleanno del fratello maggiore del papa Ratzinger sareste d’accordo? se i soldi spesi fossero 100.000 euro per accontentare il desiderio di questo presbitero e direttore di coro di che

vuole che la Messa in Do minore di Wolfgang Amadeus Mozart sia eseguita nella cappella Sistina

Quando questi 100.000 euro verranno spesi per pagare la trasferta a 90 coristi e 37 musicisti pur di esaudire il capriccio di George Ratzinger, non penserete che avrebbero potuto essere spesi meglio? magari per sfamare chissà quanti poveri? o per istruire alla musica chissà quanti bambini?

e se il fratello del prossimo papa dovesse avere un debole per i fuochi d’artificio? o gli dovessero piacere le corse dei cavalli? vedremo esibizioni pirotecniche sotto “er cupolone”, rivedremo le corse dei cavalli al circo massimo?

ma il papa che predica l’amore, l’aiuto per i poveri, colui che vorrebbe emulare Papa Giovanni Paolo II, il pastore tedesco insomma perché non si esprime in merito ai capricci del fratello maggiore?

perché non redarguisce il vescovo di Ratisbona sull’utilizzo così effimero di questi soldi? perché non ci dice che non è d’accordo sul fatto che i soldi siano spesi così solo per esaudire il desiderio di un presbitero di 85 anni che non ha bisogno di santi in paradiso, dato che è fratello del titolare dell’impresa di rappresentanza qui in terra?

Che anche il papa predichi bene ma razzoli male?

fonte: COMPLEANNO FRATELLO PAPA COSTA 100.OOO EURO A DIOCESI

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ultime dall'Italia

Il referendum per la nuova base americana a Dal Molin a Vicenza è stato annullato, a Chiaiano sono stati picchiati i residenti, a Piazza Navona è arrivato un camion pieno di manganelli tricolori sotto gli occhi della Polizia (neppure una multa per sosta vietata).
E’ il governo del manganello. L’uso della forza come politica del consenso. Non credo che gli italiani siano informati sulla Val di Susa e sullo spreco colossale di risorse pubbliche. Decine di miliardi per far viaggiare tra vent’anni una mozzarella da Lisbona a Kiev mentre il Piemonte chiude i battenti. Un’impresa piemontese su quattro sta fallendo. Tremila i prossimi licenziati, quarantamila i cassintegrati L’Olivetti perde lo stabilimento di Agliè, 250 dipendenti. Motorola lascia a casa dall’oggi al domani 370 tecnici. Dayco, 470 operai in mobilità. Bertone, 1.200 lavoratori in cassa integrazione. 700 operai della Pininfarina (700 milioni di euro di debiti) a rischio. La Fiat sbarra i cancelli di Mirafiori fino al 16 novembre, 3.500 operai in cassa integrazione.
Le aziende chiudono e si aprono i buchi nelle montagne con altri buchi di bilancio.

inoltre…

Il giudice Corrado Carnevale (amico di Berlusconi e Andreotti, nemico dei giudici antimafia e reintegrato con l’ennesima legge ad personam da Berlusconi) appena insediato alla cassazione ha dichiarato inammissibili i referendum proposti da Beppe Grillo a causa di vizi formali: tutte le firme raccolte nel V2-day inutili per vizi formali trovati dallo stesso giudice che per vizi formali ha dato la libertà a tanti mafiosi? vedremo come andrà a finire

il governo Berlusconi, come quello Prodi, ci riprova a censurare i blog equiparandoli a testate giornalistiche, assogettandoli quindi a spese e controlli insostenibili, con l’unico fine di farli chiudere e controllare internet, l’unico media non controllato da Berlusconi: anche in questo caso vedremo come andrà a finire, per ora l’unico che si oppone a questo ulteriore passo verso il ventennio fascista è Di Pietro e l’Italia dei Valori.

fonte: il forzuto di Arcore

siti web consigliati:

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tagli alla scuola

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.” – Piero Calamandrei

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

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