non si può avere tutto…

Si racconta che quando Dio creò il mondo, affinché gli uomini prosperassero,
decise di concedere loro due virtù.

E così fece.

- Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi.
- Gli inglesi perseveranti e studiosi.
- I giapponesi lavoratori e pazienti.
- I francesi colti e raffinati.
- Gli spagnoli allegri e accoglienti.

Quando arrivò agli italiani si rivolse all'angelo che prendeva nota e gli
disse:
'Gli italiani saranno intelligenti, onesti e di Forza Italia . '

Quando terminò con la creazione, l'angelo gli disse:
'Signore hai dato a tutti i popoli due virtù ma agli italiani
tre, questo farà sì che prevarranno su tutti gli altri'.
'Porca miseria! E' vero! '
Ma le virtù divine non si possono più togliere, che gli
italiani abbiano tre virtù! Però ogni persona non potrà averne
più di due insieme.'

Fu così che:
L'italiano che è di Forza Italia ed onesto, non può essere intelligente.
Colui che è intelligente e di Forza Italia, non può essere onesto.
E quello che è intelligente e onesto non può essere di Forza Italia.
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dare un voto all'operato dei poliziotti

immaginate un sito dove potete inserire il vostro giudizio sul modo di comportarsi di ogni poliziotto che voi incontriate.

immaginate di poter andare su questo sito, inserire il nome e cognome di un poliziotto (o il suo numero di tesserino) e di poter esprimere un giudizio su come tale poliziotto si è comportato (denunciare un suo abuso dell’autorità concessagli, elogiarne il comportamento in una data vicessitudine…)

un tale sito esiste, solo negli Stati Uniti però

su RateMyCop i cittadini statunitensi posson esprimere il loro giudizio sugli oltre 140.000 poliziotti che operano nel loro paese.

ma…

ovviamente per ogni iniziativa come questa, che comporta una maggiore presa di coscienza da parte del cittadino, ci sono sempre molti interessi affinché il progetto naufraghi

manco a dirlo sono proprio i poliziotti quelli cui non piace assolutamente questa iniziativa

pur operando nel pieno della legalità e del rispetto per la privacy dei poliziotti e delle ovvie esigenze lavorative (es. gli agenti sotto copertura) questa iniziativa non piace proprio ai poliziotti d’oltreoceano (chissà se ai nostri piacerebbe…)

questo timore di essere giudicati dai propri cittadini (le persone al servizio delle quali lavorano) ha spinto la polizia a esercitare pressioni (illegalmente) sino al risultato che il fornitore del servizio di hosting del sito ha oscurato il sito, adducendo scuse pretestuose come un inesistente uso eccessivo di risorse.

il problema è stato risolto spostando il sito su di un altro fornitore di hosting, con il prevedibile risultato che RateMyCop ha avuto un’enorme pubblicità a causa della vicenda, mentre GoDaddy (il precedente fornitore di Hosting) e la polizia ne escono decisamente male…

l’articolo sulla vicenda lo trovate suPunto Informatico

P.S.

l’unica iniziativa simile in Italia, per quanto ne sappia, è OpenPolis.it, dove però i soggetti sotto osservazione sono i politici

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esportiamo democrazia o schiavitù?

Controllate il petrolio e controllerete nazioni intere; controllate il sistema alimentare e controllerete le popolazioni.Henry Kissinger

Dopo essere stato invaso nel 2003, l’Iraq non è stato spogliato dai suoi aggressori solamente della sua sovranità politica, del suo patrimonio archeologico, delle sue risorse petrolifere, ma anche della sua sovranità alimentare.

In violazione della Costituzione Irachena e delle convenzioni dell’Aia e di Ginevra, che stabiliscono che l’occupante debba rispettare la giurisdizione del paese occupato, l’amministrazione provvisoria di Paul Bremer (ex collaboratore di Kissinger) ha deliberato, prima dell’installazione del governo fantoccio, cento ordinanze scellerate che hanno lo statuto di leggi e che non possono essere abolite né modificate da alcun governo iracheno (articolo 26 della nuova Costituzione). Il paese è così caduto sotto il giogo economico totale dell’Occupante, che aveva deciso di riformare drasticamente la sua economia sul modello economico neo-liberista americano.

L’ordinanza 81 del 26 aprile 2004 ha dato il paese in pasto alle gigantesche necro-imprese che controllano il commercio mondiale dei semi, come la Monsanto (produttrice dell’agente Orange), Syngenta e Dow Chemicals. Essa conduce alla irreversibile distruzione dell’agricoltura irachena. L’Afghanistan aveva subito la stessa sorte nel 2002.

Questa ordinanza, redatta in maniera assai perversa, ha di fatto istituito l’obbligo per i coltivatori iracheni di comprare ogni anno una licenza e le sementi transgeniche dalle multinazionali americane – quando la legislazione irachena proibiva ogni privatizzazione delle risorse biologiche.

L’ordinanza 81 ha reso illegali le antiche tradizioni degli agricoltori di selezionare i semi migliori per riutilizzarli da un anno all’altro e gli scambi tra vicini. (Secondo la FAO, nel 2002, il 97% dei coltivatori iracheni riutilizzavano i loro semi o li acquistavano sul mercato locale). Attraverso gli incroci, lungo le generazioni, avevano creato varietà ibride adatte al duro clima della regione.

Gli agricoltori “colpevoli” di aver seminato semi non acquistati, o il cui campo è stato accidentalmente contaminato, incorrono in pesanti sanzioni, fino a pene detentive, alla distruzione del raccolto, dei loro attrezzi e installazioni!

Il terrorismo alimentare praticato da multinazionali come Monsanto nei paesi che colonizzano ha portato al suicidio decine di migliaia di contadini del Terzo Mondo – rovinati dall’acquisto annuale dei semi transgenici e dei pesticidi, erbicidi e fungicidi estremamente tossici che vi sono necessariamente associati. Così, nel solo anno 2003, 17.000 agricoltori indiani, ai quali le banche avevano rifiutato prestiti per l’acquisto dei semi Monsanto, si sono suicidati.

per leggere l’articolo completo leggi qui

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rinfreschiamoci la memoria…

oliva_sacca.jpgL’Espresso tre mesi fa ha pubblicato l’intercettazione di una telefonata tra berlusconi e il direttore della Rai saccà

Viene a dir poco da vomitare nel rendersi conto di cosa è diventato lo stato italiano, la televisione “pubblica” e i politici che ci ritroviamo.

(Ri)ascoltando questa telefonata a tre mesi di distanza, pensiamo a quali provvedimenti sono stati presi dallo stato, come è stata gestita l’informazione di questa vicenda da parte dei media, chi si è espresso e come in merito a questa dimostrazione di totale disprezzo di berlusconi nei confronti di noi cittadini italiani.

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stanno rubando oltre 1600 euro ad ognuno di noi…

98 miliardi di euro, due-tre volte una finanziaria; a tanto ammonta l’evasione fiscale da parte dei concessionari di giochi e scommesse (lottomatica, Snai, Sisal ecc…)

per chi non l’ha capito ancora l’evasione non è una furbata ma un furto ai nostri danni, dato che i soldi per le spese se non li mettono gli evasori li dobbiamo mettere noi (approssimativamente, dato che in Italia siamo circa 60 milioni, ci stanno derubando oltre 1633 euro a testa, neonati compresi)

ma come mai non se ne parla da nessuna parte? il Corriere della Sera, Panorama, le televisioni Mediaset, le reti Rai…

insomma ci sarà qualcuno disposto a parlarne alla popolazione, magari sottraendo un po di spazio alle informazioni sugli ultimi pruriti di culo di Nina Moric o sulle tette della Arcuri…

e invece no, ne parlano solo il blog di Beppe Grillo , il Secolo XIX, l’Espresso… oltre ovviamente ai blog su internet

e pensare che secondo Bruno Vespa, grande giornalista cui viene dato il monopolio sull’informazione in prima serata su Rai1, i blog sono associati alla “follia”, i testi pubblicati sono scritti da giovani affetti da personalità multipla, Internet è il male dei giovani, sessualità perversa e il blog sono strettamente correlati…

per approfondire la notizia potete leggere questi post:

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non svegliate il cane che dorme

Il cerimoniale del Colle prevede il monito. La severa azione del presidente della Repubblica è sempre preceduta da un intenso rovello interno. Il monito è l’ultima risorsa di Napolitano e la usa con la dovuta parsimonia. Solo in gravi circostanze. Quando è costretto per garantire il rispetto delle Regole. Allora rompe il riserbo e monita. Appena prima, il cielo diventa nero, i corazzieri vanno al bar di via Nazionale e la moglie porta il cane ai Parioli.
Le Regole a cui Napolitano monta la guardia sono a garanzia del quadro politico-economico-costituzionale-legislativo. Chi ci governa deve operare con serenità d’animo.
Regola numero uno: i politici sono sopra la legge.
Regola numero due: il conflitto di interessi non esiste.
Regola numero tre: la par condicio vale solo per Veltrusconi.
Regola numero quattro: il concessionario pubblico di tre reti televisive Silvio Berlusconi può candidarsi alle elezioni.
Regola numero cinque: il referendum sulla legge elettorale è opzionale e, infatti, si terrà un anno dopo le elezioni.
Regola numero sei: le leggi di iniziativa popolare per espellere i condannati dal Parlamento possono/devono essere ignorate e 350.000 firme di cittadini sepolte nella cantina del Senato.
Regola numero sette: la legge elettorale che non permette di scegliere il candidato è costituzionale.
Regola numero otto: Bassolino, D’Alema e Fassino sono compagni che sbagliano.
Regola numero nove: Corrado Calabrò presidente dell’Authority per le Comunicazioni è super partes e anche una brava persona.
Regola numero dieci: il Capo dello Stato che si fa i c…i suoi campa cent’anni.
Chiunque si permetta di contestare le Regole “manca di rispetto”. A una certa età di pomeriggio si dorme e i “toni violenti” non fanno bene alla nostra ex-democrazia.

fonte: BeppeGrillo.it

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la pubblica amministrazione nel registro dei cattivi pagatori

Le aziende, ma soprattutto gli enti pubblici, sono sempre meno puntuali nell’onorare i loro debiti. Il creditore deve aspettare anche 18 giorni, oltre ai 30 pattuiti, prima d’entrare in possesso della somma che gli spetta. La media con cui la mano pubblica ritarda il pagamento a un privato e’ di 11,4 giorni; se si tratta di un’azienda sale a 14,3 giorni, ma succede che Governo, Cantoni e Comuni facciano aspettare anche 18,7 giorni. I ritardati pagamenti hanno un effetto negativo a catena, percio’ bisogna intervenire.

Il paese in questione è la Svizzera. A lanciare “l’allarme” è un consigliere nazionale (equiparabile ad un nostro parlamentare), Adrian Amstutz, che evidentemente non conosce gli standard italiani.
La Pubblica amministrazione locale in Italia impiega in media 138 giorni (oltre 4 mesi e mezzo) per pagare le imprese private fornitrici di prodotti e servizi, si legge in una ricerca di Confartigianto dello scorso anno. L’Italia è al penultimo posto dell’Ue, solo il Portogallo fa peggio di noi con 155 giorni. Altri Paesi, hanno tempi medi di pagamento sotto i due mesi. La media Ue è di 68 giorni.
L’associazione di artigiani fornisce una stima dei costi attribuibili ai ritardi della pubblica amministrazione locale per maggiori oneri finanziari: oltre un milione di euro.
Si tratta di una stima che tiene conto solo di un aspetto degli effetti perversi che genera il perenne ritardo. Infatti, ai puri oneri finanziari occorre aggiungere le perdite di tempo in telefonate, lettere di sollecito che le aziende impiegano per recuperare i soldi, cause in tribunale. Non basta, a catena i ritardi della pubblica amministrazione (che fa acquisti per un valore di 117,1 miliardi di euro l’anno, pari a circa cinque Finanziarie) si riversano a cascata dai clienti diretti della PA ad altre aziende. Tutto ciò comporta una diffusione magmatica dei problemi. Un’azienda che non sa quando incassa non potrà avere una adeguata pianificazione. Per una piccola impresa il ritardato pagamento può rappresentare il fallimento, visto che spesso le pmi italiane operano utilizzando i fidi bancari fino all’ultimo centesimo concesso. Un’azienda con queste incertezze ritarderà anche il pagamento dei suoi dipendenti. In ultima analisi tutto il sistema Paese ne risente, con effetti negativi per tutti i cittadini, che dal canto loro ben conoscono, per esempio, i ritardi con cui lo Stato restituisce i soldi quando si sono pagate tasse in eccesso.
In Svizzera, 18 giorni di ritardato pagamento fanno notizia, in Italia no. Siamo abituati. Anche perché si innescano quei meccanismi di sopravvivenza in cui noi italiani siamo maestri. Di solito i più scaltri scoprono il modo (spesso illegale) per affrettare la pratica, al contrario i non furbi tirano la cinghia o vengono schiacciati.

fonte: MacroMicro Economia

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un cachiello è per sempre

Gustavo Selva fa il furbo, come al solito: prima lancia il sondaggio sul suo blog se si deve candidare ma, avuta una valanga di “nooo!” (92%), eccolo cambiare le carte in tavola e modificare il sondaggio precedente in “Perché mi dovrei candidare?“.

ma chi è Gustavo Selva? per i corti di memoria ricordiamolo: Gustavo Selva, 82 anni, è il senatore che usava le autoambulanze, fingendo un malore, per farsi trasportare più celermente negli studi tv e vantandosene in diretta televisiva

l’episodio destò clamore (strano, ci si indigna per quello che fa un politico?) e Selva diede le sue dimissioni, salvo poi, da perfetto uomo di parola quale solo un fascista sa essere, ritirare le dimissioni perché glielo chiedevano gli elettori(????)

un tale campione di moralità era sprecato in Alleanza Nazionale, infatti è stato promosso nel partito del padrone (adesso è candidato con Forza Italia)

fonti: il vero sondaggio sulla ricandidatura di Selva, “volete che mi candidi?” noooo

i siti di Gustavo Selva: GustavoSelva.it e Telebelva (che dire, l’autocoscienza è una dote)

dimenticavo di ricordare che anche Selva (come tanti in Forza Italia) è membro della P2 (tessera 623)

P.S.

sul blog di Selva ho postato il seguente commento, che verrà pubblicato solo se approvato da Selva:

lei rappresenta una classe politica
se lei lascia è il segno di un cambiamento
se non lascia vuol dire che resta ancora molto da cambiare

un ambulanza usata a proprio uso e consumo è solo un episodio
lei non è un episodio però…

vedremo se lo pubblicherà o se lo censurerà…

8 marzo – aggiornamento
come prevedibile il mio post, come sicuramente quello di tanti altri, non è stato pubblicato

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comprarsi gratis la Wind? facile, ci sono le tangenti

immaginate di potervi comprare una grande società senza spendere un soldo di tasca vostra, bello no?

adesso però incazzatevi, perché la società che è stata acquistata senza spendere soldi è costata un cospicuo investimento, e i soldi per costituire questa società ce li abbiamo messi noi (i soliti fessi, noi italiani)

in pratica una società dello stato, l’Enel, costituisce una società per operare nella telefonia mobile, costituisce cioè la Wind

gli investimenti non sono un problema per l’Enel che, essendo una società dello stato e per di più operatore quasi totalitario nel lucroso mercato dell’energia elettrica, può metterne quanti ne vuole, e infatti spende miliardi di euro…

i soldi spesi sono “necessari” per costruire ripetitori, infrastrutture, pagare i compensi pubblicitari a Aldo Giovanni e Giacomo…

gli sprechi purtroppo ci sono sempre quando chi dovrebbe vigilare (gli organi statali, e noi soprattutto) non lo fa, comunque alla fine si realizza una società competitiva e i riscontri positivi si notano (più concorrenza, più libertà di scelta,a anche se solo tra tre operatori, ma per l’Italia è già un successo non avere un monopolio..)

adesso però arriva l’assurdo: dopo tanti soldi (nostri) energie spese cosa fa l’Enel(che non è privato ma controllato dallo stato)? l’Enel decide di vendersi il suo giocattolino (forse perché preferisce concentrarsi nel costruire centrali nucleari nell’est Europa)

ma l’assurdo è tale perché la Wind non viene venduta al miglior offerente, viene invece venduta a chi paga le tangenti…

e così noi italiani veniamo privati anche di questa compagnia di telefonia mobile costruita con i nostri soldi

certo siamo avvezzi a costruire infrastrutture per poi regalarle: la rete di telefonia fissa l’abbiamo regalata alla Telecom, la rete per la distribuzione del gas è solo formalmente aperta a tutti, in realtà è esclusivo appannaggio dell’Eni, le autostrade le abbiamo costruite noi ma i profitti li diamo a Benetton e compagni (le spese di manutenzione e ampliamento invece sono latitanti)…

ah, dimenticavo la Banca d’Italia, venduta(regalata) ai privati, ma questa è tutta un’altra storia…

se invece vi interessa leggere un articolo decente (e non confusionario come questo)  sulla vicenda Wind lo trovate qui

qui invece l’inchiesta di Report che ha dato il via alle indagini “il mistero del Faraone”

P.S.

curioso quel che riesce a scoprire un bravo giornalista, mi viene da pensare che se lo stesso impegno ce lo mettessero gli organi statali… o se i vari Vespa, Fede, Riotta sarebbero mai capaci di fare un millesimo di questo lavoro…

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Vista fa schifo, e lo dice anche ComputerWorld

Non avevamo dubbi sul fatto che Windows Vista fosse uno schifo, se n’è accorto anche chi di computer non capisce niente. Adesso a dirlo è anche Mike Elgan, giornalista per la prestigiosa rivista ComputerWorld.

È apparso un articolo, dal titolo: “Windows Vista è un vero e proprio disastro mentre Windows Mobile è inusabile. C’è speranza per Microsoft?” (disponibilie qui).

Per Mr. Elgan, i problemi che affligge Vista riguardano l’incompatibilità della maggior parte dei driver e la mancanza di controllo che l’utente avverte durante il normale utilizzo del sistema. Non è da meno la sua incredibile lentezza anche su computer di ultimissima generazione super-performanti, la mancanza di aggiornamenti di sicurezza per il sistema e l’incompatibilità con la maggior parte delle applicazioni che offre il mercato. In breve, Elgan definisce il sistema operativo Microsoft una vera e propria “schifezza“.
Il prodotto per dispositivi mobili di casa Microsoft, Windows Mobile ha lo stesso genere di critiche. Sempre nello stesso articolo Elgan afferma che “il sistema è di per sé pessimo e che non è per nulla adatto per essere utilizzato su dispositivi mobili“. Secondo ComputerWorld il motivo di queste vere e proprie catastrofi software è da imputare al fatto che “l’azienda di Redmond crede di poter infilare il suo Windows dappertutto, dall’orologio da polso ai supercomputer. Questa visione gli fa perdere di vista una cosa fondamentale: la qualità del software”.

In fine, Mr. Elgan chiede: “Se le cose continuassero in questo modo anche con altri software, quali speranze avrà Microsoft per il futuro?“.

Inoltre altre critiche a Vista arrivano anche da Dell, che ha recentemente dichiarato:

“I cambiamenti compiuti da Microsoft prima del rilascio finale hanno interferito sul corretto funzionamento di driver ed applicazioni, forzando la varie aziende produttrici a lavorare con software al dir poco zoppicante“

Per lo zio Bill e gli altri dirigenti a capo di Microsoft, l’azienda imparerà la lezione ed eviterà di commettere gli stessi errori in futuro.

“Non c’è nulla che possiamo fare per migliorare la situazione di Vista in breve tempo. Per il futuro stiamo già lavorando sodo su Windows 7“.

Quindi alla Microsoft ammettono che non possono migliorare Vista, almeno nel breve periodo, però ce lo dicono solo dopo che lo abbiamo acquistato…

chissà se sul prossimo computer vorrete ancora un sistema operativo della Microsoft…

fonte: Windows Vista fa schifo, e se lo dice ComputerWorld…

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