Se la Rai, il Governo ed il Parlamento non rispettano le leggi, perché dovrebbero farlo gli utenti della Rai continuando a pagare il canone-imposta sulla tv?
Da anni siamo impegnati per l’abolizione di questa imposta e abbiamo sempre invitato i contribuenti a rispettare la legge pagando l’odioso balzello se in possesso di un apparecchio televisivo. Da troppo tempo, però, è imbarazzante invocare questo rispetto, quando sono le istituzioni per prime a violare la legge. Ecco l’elenco di alcune delle violazioni più eclatanti che riguardano la tv di Stato:
- mancato insediamento della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, cioè il controllo del legislatore (e quindi del popolo italiano) sull’operato dell’informazione di Stato;
- la Rai non ha ancora pubblicato sul proprio sito l’elenco delle consulenze esterne e relativi compensi in violazione della legge n. 244/2007 e della circolare DPCM 16/3/07. Anche una interrogazione parlamentare e un esposto alla procura della repubblica non hanno per il momento dato alcun risultato;
- la Rai impedisce ai cittadini di disdire il canone, ignorando le richieste di suggellamento e di disdetta;
- richieste intimidatorie e continue di pagamento del canone da parte della Rai a coloro che non hanno un apparecchio televisivo;
- condotta truffaldina da parte di incaricati Rai che, intrufolandosi nelle case dei contribuenti in modo arrogante e spesso irrispettoso, invitano chi è sprovvisto di tv a firmare dichiarazioni di possesso di apparecchi televisivi spiegando che si tratta solo di una ‘firma per ricevuta’ o per presa visione;
- da due anni il Governo non risponde a cinque interrogazioni parlamentari e un interpello dell’Agenzia delle Entrate su quali apparecchi, oltre al televisore, sono soggetti al canone. Ma la Rai richiede illegittimamente alle famiglie (ma, chissà perché, non alle imprese!) il pagamento del canone anche per il possesso di un pc, di un cellulare o di altri apparecchi non televisivi;
- violazione delle norme sulla pluralita’ dell’informazione: la Rai offre spazi record al Governo e ad alcune forze politiche, censurandone altre, come recentemente ribadito dall’Autorità per le garanzia nelle comunicazioni (e non e’ la prima volta);
- mancata attuazione della legge che prevede l’esenzione dal canone per i cittadini ultrasettantacinquenni con reddito minimo;
- i programmi Rai sono spesso inguardabili (questa e’ una mera violazione dei nostri personalissimi gusti…ma forse non siamo i soli a pensarla cosi’).
Fino a quando non sarà ristabilita la legalità , invitiamo tutti i contribuenti ad aderire all’iniziativa “Disdici il canone Rai”.
Non invitiamo i cittadini a partecipare a “scioperi” o a sospendere i pagamenti, in quanto sarebbero sanzionati con multe fino a 600 euro. Invece li informiamo su come disdire legalmente il canone.