Ilva, Alitalia e morti di diossina a taranto

cosa hanno in comune l’ILVA, l’Alitalia e la diossina nel latte materno a Taranto?

Emilio Riva

Emilio Riva è il proprietario dell’ILVA, il più grande stabilimento siderurgico d’Europa.

Emilio Riva è anche uno dei “capitani coraggiosi” che hanno dato vita alla CAI per salvare l’Alitalia

L’ILVA è da anni sotto osservazione, monitoraggio, processo…. insomma è un problema grave e mortale per la città di Taranto e dintorni perché da sola emette il 92% di tutta la diossina emessa in Italia, l’8% di quella emessa in tutta Europa

A causa della contaminazione da diossina vengono abbattuti capi di bestiame, a causa della diossina i bambini si avvelenano bevendo il latte materno…

Invece di nutrirsi, ad ogni poppata si avvelenano un po’. Perché a Taranto i neonati che bevono latte materno, bevono anche diossina. Lo rivelano le analisi commissionate dall’associazione di volontariato “Bambini contro l’inquinamento“.
Analisi secondo cui la concentrazione di diossina e pcb (policlorobifenili, composti chimici contenenti cloro e tossici quanto la diossina), rilevata in tre campioni di latte materno di altrettante mamme è risultata superiore di 25 volte alla dose tollerabile giornaliera, stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Sotto accusa soprattutto le emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico Ilva. “La diossina ce la ritroviamo ovunque” dice Giuseppe Merico, pediatra e presidente dell’associazione. “I risultati sui campioni di latte materno confermano i nostri sospetti. Adesso aspettiamo risposte concrete dalle istituzioni“. – tratto da Medicina Live
ma cosa centra quindi l’inquinamento prodotto dall’Ilva con il cosidetto salvataggio dell’Alitalia?
forse nulla, però il ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo (industriale nel settore petrolchimico) ha recentemente e in silenzio cambiato i membri della commissione che avrebbero dovuto fornire l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), una carta necessaria per la prosecuzione dell’attività. I nuovi tecnici sono “di sua fiducia” (cioè del ministro).
I nuovi tecnici non hanno ancora svolto alcun lavoro probabilmente ma hanno già anticipato che le emissioni dello stabilimento rientrano nei limiti…
e l’Alitalia? non mi sembra tutto questo affare, ma se è il prezzo da pagare per farsi cambiare una commissione per la valutazione ambientale e per far prendere posizione all’Italia contro il protocollo di Kyoto, fino al punto che Berlusconi e la Prestigiacomo hanno minacciato il veto a qualsiasi decisione europea in merito….
solo due cose ancora:
  1. l’ILVA negli ultimi quatttro anni ha prodotto utili per 2 miliardi e mezzo di euro perché le leggi italiane le permettono quello che in nessun altro paese d’Europa le sarebbe concesso in termini di emissioni inquinanti
  2. Vivo a 70Km da Taranto e 30Km da Brindisi, e’ più facile prendere un tumore che l’influenza!!! 🙁 – commento non mio ma di un lettore di ecoblog
fonti e per approfondire:
leggi anche:
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