La mia odissea tra banche e assegni (seconda parte)

Bene.

Lunedì, 19 maggio, come preannunciato, mi sono recata insieme a mia madre presso la sede della BNL, banca presso la quale lei possiede un conto corrente.

Espongo al bancario la mia situazione, e lui ancora prima che io finisca di parlare scuotendo la testa mi dice:

  • Bancario: E’ impossibile che le abbiano detto di “girare” l’assegno sul conto corrente di sua madre, l’assegno non è trasferibile perciò l’operazione è impossibile da effettuare.

  • Io: Mi spiace ma questo è il consiglio datomi da un suo collega,- rispondo- sono andata di banca in banca a chiedere come dovessi procedere.

  • Bancario: A quali sedi si è rivolta?

  • Io: A due filiali della SanPaolo Banco di Napoli e a Banca Intesa, quelle su Via Unità D’Italia.

  • Bancario: Uhm, deve provare a chiedere qui a Banca Intesa del centro. Loro sono tenuti a darle i suoi soldi.

  • Io: E che cosa dovrei fare, prenderli a cazzotti o rapinare la banca per obbligarli?

  • Bancario: Non si preoccupi, provi ancora e vedrà che otterrà qualcosa.

Se lo dice un bancario, mi viene da pensare, allora siamo SICURI che ci si può fidare del suo consiglio.

Nel frattempo mia madre chiede delucidazioni a mio zio, avvocato, sulle procedure. Lui le dice che effettivamente la banca è tenuta a farmi incassare l’assegno, anche se non posseggo un contocorrente.

Una mia amica, puta caso vittima in passato di una situazione simile, mi rivela che invece ha dovuto firmare insieme al padre una sorta di delega per poter usufruire del conto corrente di lui, senza bisogno di intestarlo a nome proprio.

Sono fermamente decisa: tornerò dalle banche a cui mi sono rivolta inizialmente e chiederò ulteriori spiegazioni. E se il mio tentativo fallirà, che il sistema bancario si prepari alla mia devastante crociata!!!

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