Avete mai sentito parlare di Tonino Perna? Quest’uomo è stato presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte dal 2000 al 2005 ed è riuscito, in quel periodo, nell’eccezionale impresa di far scendere dell’80% la quantità di incendi in quella zona della Calabria. Sì, lo so, è un periodo poco in voga per parlare di fiamme, e magari i grandi media non trovano un motivo per farlo, ma mi piace andare in controtendenza. Seguitemi e vi spiegherò meglio.
Il metodo ideato da Perna è semplice quanto efficace: affidare appezzamenti di parco a cooperative e associazioni con un contratto di responsabilità , ovvero pagare la cooperativa anticipando solo la metà del compenso e legare l’assegnazione dell’altra metà alla capacità di evitare incendi. Funziona? Già ve l’ho detto: certo che sì. Anche perché solo con lo 0,2% di superficie bruciata si rischia di perdere il 10% del compenso, fino ad arrivare al 50% se ad andare in fiamme è l’1% dei boschi assegnati. Un motivo più che valido per porre fine a questa idiozia ecomafiosa.
Ora vi starete chiedendo se Perna è stato decorato al valore civile o se è stato designato a più importanti cariche. Macché, niente di tutto questo. Tonino Perna è disoccupato e il suo sistema è stato abbandonato. Perché? Semplice, le regioni preferiscono investire milioni di euro in costosi elicotteri che invece di intervenire alla radice del problema, agiscono sugli effetti, ovvero vengono utilizzati per spegnere gli incendi. In poche parole il sistema Perna costa troppo poco. Strana Italia… Via VerdeNero Blog. Per un approfondimento ascolta Ecoradio. Foto Flickr.